I vincoli di bilancio, figli dell’austerità che l’Unione europea ha scelto di ‘congelare’ con la pandemia della Covid-19, hanno provocato danni ai cittadini e alle imprese. Ed hanno eroso con gli anni le risorse pubbliche destinate alla dimensione sociale.
Quella che sulla quale, invece, la Nuova Europa deve ricominciare a investire contro disuguaglianze, povertà e dumping sociale tra i Paesi membri dell’UE.
Ribadisco: l’importanza e l’urgenza di riformare i vincoli di bilancio. Dunque, di riformare il Patto di Stabilità e crescita che, ora, con il conflitto russo-ucraino l’Unione europea per ovvie ragioni si appresta a sospendere anche nel 2023.
Vincoli di bilancio, autorevolezza e resilienza con una nuova governance europea
Nel mio intervento in Plenaria ho spiegato che il Semestre europeo dovrebbe concentrarsi sulle priorità sociali, sull’istruzione e le competenze, sulla lotta alla disoccupazione, sulla lotta alla povertà lavorativa per la quale è necessario adottare al più presto la direttiva sui salari minimi.
La relazione dell’europarlamentare tedesco Helmut Geuking non tiene conto di questi aspetti. Ed anzi minimizza l’impatto dal punto di vista economico e sociale della pandemia.
Ed è per questo che ho votato contro il testo.
Proprio alla luce della guerra in Ucraina, ho chiesto che le misure proposte siano più ambiziose per proteggere le nostre economie e le nostre democrazie.
Ritengo assurdo che in un contesto storico, economico e sociale così complesso, alcuni politici e burocrati di Bruxelles si ostinino a difendere i principi dell’austerità. Che tanto male hanno fatto a milioni di cittadini e imprese.
Ho così ribadito con forza la necessità di rivedere il Patto di stabilità e crescita, di modificare le regole fiscali e di adottare una politica davvero aperta agli investimenti verdi e sociali, slegata da anacronistici vincoli di bilancio.
Solo cambiando dal profondo il nostro sistema di governance, potremo creare un’Europa capace di essere un player globale autorevole e resiliente.
Un player in grado di far fronte a qualunque minaccia interna o esterna.