Ucraina, corsi di formazione e di lingua per i rifugiati accolti in Italia

Ucraina

Dallo scoppio della guerra in Ucraina sono trascorsi più di 30 giorni. La Russia continua a bombardare città e villaggi, e milioni di persone sono in fuga dai raid diretti o in città ucraine più sicure o ai confini con l’Unione europea.

Sono già quasi 3 milioni i rifugiati ucraini arrivati in Europa nelle ultime due settimane e il numero è destinato ad aumentare drasticamente. Come legislatori europei siamo chiamati a trovare soluzioni strutturali per queste persone. Ritengo quindi prioritario favorire una pronta integrazione nella nostra società e garantire loro condizioni di vita dignitose.

Ucraina, accoglienza e integrazione vadano di pari passo

In Italia per esempio la comunità ucraina rappresenta la quinta collettività e il 47 per cento è costituito da donne occupate nel settore domestico. Le parti sociali hanno discusso di quali risorse sono necessarie per sostenere i profughi in fuga dalla guerra. E, soprattutto, per dare loro una concreta opportunità occupazionale.

Vi è senz’altro bisogno di fondi per la formazione professionale e l’apprendimento della lingua. Nonché assegni destinati alle famiglie e sussidi alle imprese per l’accoglienza e per le assunzioni. Sarà quindi necessario stabilire un raccordo tra le misure che verranno individuate ai livelli nazionali e tutte le azioni e le politiche che l’Unione Europea può mettere in campo.

Inoltre, ritengo che in questo dibattito non dobbiamo dimenticare le migliaia di lavoratori europei che rischiano di perdere il lavoro per le forti ricadute che le sanzioni stanno già avendo sull’economia europea. Pertanto ribadisco la necessità di estendere SURE al fine di tamponare le conseguenze più devastanti della disoccupazione.