Introdotto dal decreto Rilancio, il Superbonus 110 è la misura simbolo della ripresa economica post Covid.
A volere questa agevolazione fiscale è stato il MoVimento 5 Stelle. Oggi ne rivendica gli effetti positivi sull’economia, in particolare sul settore edile ma anche su tutta la filiera ad esso collegato.
Ora la prospettiva è una proroga del Superbonus almeno fino al 2023.
Il Superbonus 110 spinge la ripresa del Paese
Studi di settore dimostrano che il Superbonus ha risvegliato la spesa e la produzione a livello nazionale.
Prendiamo ad esempio i dati presentati dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI). La spesa per 15,7 miliardi di euro ha contribuito a generare quasi il 5% degli investimenti del 2021 e quasi 10 miliardi di Prodotto interno lordo.
A settembre 2021, stima il CNI prendendo in esame i numeri raccolti dall’ENEA i lavori avviati grazie al Super ecobonus hanno superato quota 45mila. Le previsioni sono positive: perché la spesa per interventi tramite il Superbonus toccheranno i 9,3 miliardi di euro entro la fine del 2021 generando circa 20 miliardi in più di Pil.
Gli effetti del Superbonus non sono solo però economici. Anche a livello ambientale il Superbonus sta contribuendo al miglioramento delle prestazioni energetiche del patrimonio immobiliare.
Secondo l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), l’agevolazione fiscale ha ridotto l’impronta carbonica di sei mila condomini, dove si concentra il numero maggiore di cantieri aperti, in un solo anno.
In prospettiva quindi il Superbonus si sta dimostrando una misura economica e sociale vincente: già solo l’efficientamento energetico degli edifici consente alla collettività di ridurre l’inquinamento ma nel medio e lungo periodo anche di cercare di ridurre il costo delle bollette di luce e gas, che si stanno gonfiando a causa dell’inflazione.
Più in generale, il Superbonus sta avendo anche altri effetti positivi: per esempio, sull’occupazione con 132.000 posti di lavoro tra giugno 2019 e giugno 2021, di cui 90mila a tempo determinato nel solo settore edile.
Superbonus 110, Il parere dell’Europa
Questi numeri ci danno ragione. Il Movimento 5 Stelle continua a battersi per ottenerne la proroga almeno per tutto il 2023, siamo convinti infatti che la misura possa essere volano di crescita economica e un importante strumento per gli obiettivi climatici che condividiamo.
La ottima notizia è che il Superbonus ha ricevuto anche il placet dell’Unione europea.
La Commissione Ue ha valutato positivamente il Superbonus 110. Tant’è che la proroga fino al 2022 poggia sul cosiddetto fondo complementare e su un decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze collegati al Recovery Plan.
Ritengo che promuovere questa misura a livello europeo possa apportare un beneficio alla realizzazione del Pacchetto Fit for 55. Gli ambiziosi obiettivi verso la transizione ecologica ed energetica irrinunciabili per l’Unione europea.
La misura infatti consentirebbe al settore privato di accelerare e allo stesso tempo di essere supportato dagli Stati in un processo complesso e talvolta costoso.
Prolungarne l’operatività permetterebbe ai cittadini e alle imprese di programmare in un tempo ragionevole gli interventi. Soprattutto ora che il Superbonus sta producendo innumerevoli effetti positivi.
Servizio offerto da Daniela Rondinelli, deputata al Parlamento europeo, membro non iscritto.
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