STRASBURGO, 09 MAG – Lo scorso 6 aprile ho presentato un’interrogazione parlamentare urgente dove chiedevo spiegazioni sulla decisione da parte della Commissione Europea di escludere lo stadio Franchi di Firenze dai fondi previsti per il Pnrr. Ieri sono scaduti i tempi per ricevere una risposta che non è ancora arrivata.
A questo punto viene da pensare che le motivazioni non sono tecniche ma esclusivamente politiche: aver negato i 55 milioni di euro per il restauro e la riqualificazione dello stadio fiorentino è uno smacco al nostro Paese che si è anche candidato a ospitare gli Europei di calcio del 2032. È evidente che lo stop al progetto da parte della Commissione europea costituisce un precedente pericoloso, soprattutto perché è arrivato dopo un anno e mezzo dal via libera al PNRR. Inoltre, nonostante la mia richiesta di chiarimenti, Bruxelles non ha spiegato i presunti motivi tecnici che l’avrebbero spinta a rivalutare il progetto nell’ambito dei Piani Urbani Integrati.
Per quanto mi riguarda continuerò la mia battaglia in sede europea, perché sono convinta sullo stadio Franchi, i fiorentini, e con loro tutti gli italiani, hanno il diritto di ricevere una risposta chiara. Il governo Meloni, poi, ha la responsabilità politica di trovare una soluzione alternativa, dal momento che il Comune di Firenze ha impegnato circa nove milioni di euro per il bando di gara con l’unico scopo di garantire nel più breve tempo possibile decoro urbano, verde e sviluppo anche e soprattutto all’area pubblica in cui si trova lo storico Stadio Franchi.