Questa settimana (il 9 maggio, ndr) abbiamo celebrato la Festa dell’Europa. Sono stata davvero felice di aver ricevuto l’invito a partecipare all’evento organizzato dal Liceo Vivona di Roma. Il Liceo Vivona è una realtà che porto nel cuore perché ho avuto la fortuna di conoscere alcuni dei suoi alunni che nel 2019, proprio prima della pandemia, sono stati miei ospiti al Parlamento europeo di Bruxelles. Inoltre apprezzo moltissimo il lavoro costante che la preside e i docenti portano avanti per la conoscenza delle istituzioni e dei valori europei. Non potendo essere purtroppo presente all’evento del Liceo Vivona, ho raccolto le mie riflessioni in questo video messaggio:
Il tema scelto quest’anno per la settimana europea è quello della salute pubblica e credo rappresenti una ottima opportunità per condividere alcune riflessioni su la salute e sicurezza sul lavoro. Sono ancora troppe le morti, gli infortuni e le malattie sul lavoro. In Europa perdono la vita, in media, tre-quattro lavoratori al giorno. Le morti bianche sono un dramma umano. Una ferita sociale non più tollerabile a cui dobbiamo tutti insieme trovare una soluzione.
Al Parlamento europeo ho lavorato a lungo per dissociare il lavoro, motivo di dignità per tutti, da una dimensione legata al rischio. La Strategia europea sulla salute e sicurezza sul lavoro post 2020 impegna i paesi europei a garantire zero morti bianche entro il 2030. Un obiettivo ambizioso, certo, ma imprescindibile per costruire una società ed un modello economico più giusto, più equilibrato e sicuramente più umano.
Credo sia molto importante che i giovani oggi prendano piena consapevolezza dei loro diritti per acquisire conoscenze non più trascurabili. Meritiamo le migliori condizioni possibili per poter esprimere i loro talenti, la loro creatività, le loro idee ma anche la loro visione della società, del lavoro e dell’economia. Ed è in questa direzione che va il mio lavoro quotidiano al Parlamento europeo.