Passi in avanti per la direttiva sul salario minimo in Europa. Il testo, frutto dell’accordo della settimana scorsa, è stato oggi approvato in sede Coreper, con il voto favorevole di tutti gli Stati membri. Hanno votato contro, solo Svezia e Danimarca, mentre l’Ungheria di Orban si è astenuta.
Siamo molto contenti che il governo italiano abbia sostenuto con il suo voto l’ambizioso accordo raggiunto a Strasburgo. E non abbia seguito le sirene di chi in Forza Italia e nella Lega non ritiene una priorità combattere il lavoro povero, che colpisce oltre 3,5 milioni di italiani.
La direttiva sul salario minimo passerà alla Commissione Occupazione e Affari sociali del Parlamento europeo il 12 luglio prossimo. Mentre è atteso in Plenaria, a settembre, per l’approvazione definitiva. L’emergenza inflazione tuttavia sta erodendo adesso il potere di acquisto di milioni di lavoratori, ecco perché chiediamo al governo di non perdere un minuto in più e di lavorare per il recepimento della direttiva da subito con l’obiettivo di alzare i salari, restituire giustizia sociale a milioni di cittadini, ma anche per sostenere le imprese italiane a competere meglio nel mercato interno.
Che cos’è il COREPER?
Il COREPER (Comitato dei rappresentanti permanenti) riunisce gli ambasciatori dei 27 Paesi membri in Europa. Il suo compito è molto semplice: orientare e preparare la discussione e il voto in seno al Consiglio dei ministri competenti. Nel caso della direttiva sul salario minimo i ministri del Lavoro dei paesi UE.
Il COREPER si divide in due: un corpo dei rappresentanti permanenti discute ed esprime i pareri su determinati temi: agricoltura, competitività, educazione, cultura e sport, occupazione, politiche sociali, sanitarie e quelle afferenti ai consumatori, ambiente, energia, trasporti e telecomunicazioni. Prima che i testi legislativi approdino al COREPER c’è un lungo lavoro di concertazione tra le diverse delegazioni dei paesi membri.
La concertazione si svolge nell’ambito del cosiddetto Gruppo Mertens. Un gruppo del tutto informale da cui nascerà una sintesi delle posizioni delle delegazioni su un determinato provvedimento.