RIFORMA SEMESTRE EUROPEO PREVEDA PIÙ INVESTIMENTI VERDI

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È stata necessaria una pandemia per affermare due principi cari al Movimento 5 Stelle: ‘nessuno si salva da solo’ e ‘non lasciare indietro nessuno’. Questi hanno portato al Recovery Fund e al congelamento del Patto Stabilità. Ma è ormai chiaro che serve dare corpo a un terzo principio, il più importante: ‘l’Europa di tutti’.

Per fare questo manca un tassello, ossia cambiare radicalmente il Semestre europeo e tutti i meccanismi di governance vigenti, mettendo gli obiettivi e gli indicatori ambientali e sociali allo stesso livello di quelli macroeconomici. Non dobbiamo inventarci nulla: è già tutto scritto.

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile e il pilastro europeo dei diritti sociali sono noti da anni e con essi i loro parametri, con la differenza che passeranno dall’essere dei generici buoni propositi ad obiettivi da perseguire concretamente dagli Stati Membri.

Ne conseguirà una governance diversa, basata su una golden rule in base alla quale gli Stati non saranno più ammoniti se si rifiutano di tagliare la spesa sociale, e con lo scorporo degli investimenti green e sociali dal computo del deficit. Una rivoluzione gentile è alle porte e con essa il rilancio dell’Europa