Non si fermano gli attacchi, anche volgari e d’odio, contro il reddito di cittadinanza. La leader di Fratelli d’Italia con il sostegno di Matteo Salvini, ha utilizzato Cernobbio per rilanciare una campagna politica demagogica e ideologica contro una misura di sostegno che, soprattutto oggi con la crisi pandemica, ha aiutato famiglie e persone in difficoltà economiche e sociali.
Meloni ha utilizzato termini sprezzanti, come “metadone”, “tossicodipendenza” o “paghetta di Stato” contro il reddito di cittadinanza. Mi chiedo: quale alternativa propone per sostenere i più vulnerabili e i più esposti al rischio di povertà assoluta? Forse, Meloni, preferisce abbandonare a loro stessi oltre cinque milioni di poveri, peraltro alimentando con le parole violenza e tensioni sociali.
Reddito di cittadinanza, “Indietro non si torna”
Per questo ritengo che il dibattito politico sul reddito di cittadinanza è a dir poco surreale. Per Meloni e Salvini fare politica significa accanirsi sulla pelle dei più poveri. Le loro accuse sono solo strumentali e non trovano riscontro né nella realtà né nei dati. Grazie a una erogazione media di 583 euro al mese, il reddito di cittadinanza ha aiutato 1.18 milioni di nuclei familiari ad arrivare alla fine del mese.
Questa somma è servita per pagare le spese dell’affitto, delle bollette o semplicemente per fare la spesa. L’Italia è stato uno degli ultimi Paesi europei ad aver approvato questo strumento di contrasto della povertà e non sarà il primo ad abbandonarlo.
Con il Movimento 5 Stelle al governo lo Stato continuerà a occuparsi dei soggetti più vulnerabili. Su questo indietro non si torna. Quello che invece serve oggi al nostro Paese è il completamento delle riforme avviate con la legge che ha introdotto il reddito di cittadinanza. L’ingresso nel mercato del lavoro dei percettori del reddito va sicuramente migliorato e noi lavoreremo per una riforma delle politiche attive sul lavoro che sia efficace e dia a tutti una reale possibilità di riscatto.
Per farlo abbiamo bisogno di una discussione politica trasversale sana che sia in grado di dare il giusto peso alle parole.