BRUXELLES, 02 FEB – Il Parlamento europeo ha detto sì alla direttiva sui lavoratori delle piattaforme, proteggendo così la giustizia sociale, la dignità, i diritti fondamentali di milioni di lavoratori e lavoratrici europei e italiani, senza tutela e una protezione sociale adeguate. Con questa direttiva, l’Unione europea compie un passo storico, con l’obiettivo di porre delle regole in un settore che conta 530 mila lavoratori in Italia e 28 milioni di addetti in tutta Europa, ma con la prospettiva di un raddoppio entro il 2050.
Le piattaforme hanno visto aumentare i propri profitti soprattutto a partire dalla pandemia Covid-19, mentre i lavoratori e le lavoratrici subivano sempre più condizioni precarie sia da un punto di vista salariale che di salute e sicurezza. Con questa direttiva, basta con i falsi-autonomi. Grazie al principio di presunzione del lavoro subordinato, saranno le piattaforme digitali a dovere dimostrare che il rapporto di lavoro non è di natura dipendente ma autonoma. Le piattaforme avranno la responsabilità di fornire le ragioni per non assumere un lavoratore e una lavoratrice e questo significa meno precarietà e più diritti e protezione sociale.
ALGORITMI, REGOLE CHIARE
Questa direttiva, poi, fissa finalmente tutta una serie di criteri di trasparenza sulle modalità di funzionamento degli algoritmi sempre più opachi e pervasivi. Al fine di migliorare il testo della direttiva, ho presentato ben 43 emendamenti di cui tre fondamentali per rafforzare concretamente la posizione dei lavoratori delle piattaforme. Ho messo nero su bianco che gli algoritmi devono essere assoggettati a controlli, ispezioni e sanzioni specifiche al pari di un qualsiasi altro datore di lavoro, anche con l’obiettivo di contrastare la concorrenza sleale e il dumping. Infine, ho chiesto e ottenuto il riconoscimento pieno del ruolo dei sindacati, per evitare abusi. Considero il voto di oggi storico, l’auspicio che il trilogo tra Commissione, Parlamento e Consiglio europeo confermi l’impianto di una normativa che aspettavano da anni milioni di lavoratori e lavoratrici europei.
N.B. Il Parlamento europeo ha detto sì al mandato per la discussione della direttiva in trilogo. La legge europea, votata in Commissione straordinaria Occupazione e Affari Sociali, passa ora al vaglio della Commissione europea, del Parlamento europeo e del Consiglio che dovrà confermare o meno l’impianto della direttiva per entrare in vigore.
Servizio offerto da Daniela Rondinelli, deputata al Parlamento europeo, membro non iscritto. Le opinioni espresse sono di responsabilità esclusiva dell’autore o degli autori e non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo.