Grazie al contributo del Movimento 5 Stelle oggi sono stati fatti dei passi avanti per una effettiva parità salariale nel mondo del lavoro europeo.
La Commissione Occupazione e Affari sociali del Parlamento europeo, con 65 voti favorevoli e 16 contrari, ha approvato la direttiva sulla ‘parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro’.
All’interno dei compromessi raggiunti dai gruppi politici ci sono tutti i 38 emendamenti da me presentati.
Questo testo migliora decisamente la proposta dalla Commissione. E’ stata infatti allargata la platea di lavoratrici coinvolte dall’ambito di applicazione della direttiva visto che:
- è stata abbassata a 50 dipendenti la soglia delle aziende coinvolte rispetto ai 250 inizialmente previsti dalla Commissione.
- è passato anche un importante elemento di trasparenza riguardante l’obbligo di pubblicare negli annunci di lavoro il livello retributivo relativo alla posizione aperta.
- sono stati rafforzati i meccanismi di controllo e di sanzione.
- viene raccomandata la creazione, in collaborazione con le parti sociali e gli Stati membri, di una sorta di ‘etichetta’ per tutte quelle aziende che rispettano la carriera delle donne con salari uguali.
- le aziende che rilevano un gap salariale superiore al 2,5 per cento dovranno predisporre, infine, un piano per l’eliminazione di questa discriminazione.
In Europa persiste un problema di parità salariale. Le donne guadagnano in media il 14% in meno degli uomini a parità di mansione, è necessario dunque intervenire con urgenza e ambizione per alzare l’asticella dei diritti e difendere quelli delle donne a una carriera e a salari che siano uguali a quelli dei loro colleghi uomini.
Sono molto soddisfatta del risultato raggiunto perché il livello europeo ha stabilito regole nuove per fermare queste odiose discriminazioni.