l provvedimento, che ho sostenuto, mira a promuovere un accesso più equo al mercato del lavoro per le persone con disabilità, chiedendo di dare piena attuazione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e di intensificare gli sforzi per creare un mercato del lavoro dell’UE inclusivo, accessibile e non discriminatorio.
Si sottolinea, tra l’altro, l’importanza di eliminare ogni forma di discriminazione legata al tipo di disabilità, nonché al genere, alla razza o all’origine etnica e all’orientamento sessuale. Il rapporto invita inoltre ad armonizzare la definizione di disabilità, così da garantire ai disabili la libera circolazione grazie al riconoscimento del loro status in tutti gli Stati membri, permettendo loro di esercitare i diritti di cittadinanza dell’UE.
La relazione si basa sull’eterogeneità della nostra società, prendendo come punto cardine il motto dell’UE “Uniti nella diversità”, considerando che la negazione della partecipazione delle persone con disabilità colpisce non solo il mercato del lavoro, ma anche l’istruzione, l’accesso alla giustizia e tutta una serie di diritti fondamentali, quali la salute sessuale e riproduttiva, impedendo loro di vivere in modo indipendente e liberi da violenze e abusi nonché di godere livello di vita adeguato e di una protezione sociale.