Riforma dei trattati europei, revisione del Patto di Stabilità e Crescita, tetto massimo al prezzo del gas naturale, un nuovo Recovery Fund per affrontare la crisi innescata dal conflitto russo-ucraino, stop all’unanimità al Consiglio UE, estensione dello SURE per tutelare l’occupazione.
Sono tutti temi che da anni il MoVimento Cinque Stelle porta avanti con convinzione e con forza al Parlamento europeo per contribuire alla costruzione di una Nuova Europa.
Nel suo intervento in Plenaria, il 3 maggio scorso, il Presidente del Consiglio ha portato le nostre proposte: la dimostrazione che avevamo visto giusto. Il MoVimento Cinque Stelle è riuscito a cogliere istanze, bisogni, richieste dei cittadini europei tempo fa, prima che le crisi, quella pandemica prima e quella russo-ucraina dopo, mettessero a dura prova l’Unione europea.
Abbiamo sempre voluto una Europa dei cittadini, più unita, più democratica, più coesa. Dove la condivisione dei rischi e degli obiettivi fosse “la stella polare” di ogni scelta politica.
Siamo soddisfatti che oggi i nostri obiettivi siano diventati obiettivi comuni e condivisi. Non solo. Le nostre proposte per cambiare l’Unione europea hanno fatto breccia anche tra le principali cancellerie europee, come Francia e Germania. Paesi che a poco a poco iniziano a sostenere con maggior convinzione la necessità di mettere in piedi una nuova architettura europea.
Cruciale la riforma della governance europea
Nel suo discorso al Parlamento, Draghi ha toccato temi di strettissima attualità, rimarcando molte delle nostre richieste. Le richieste del MoVimento Cinque Stelle e dell’Italia all’Europa.
Abbiamo sempre sostenuto la necessità e l’urgenza di riformare i trattati europei, per rendere l’UE all’altezza dei suoi valori, della sua storia, del suo ruolo nel mondo. La riforma della governance politica ed economica è oggi più che mai indispensabile per assumere un nuovo peso a livello geopolitico. Più netto, più forte, adatto a rispondere rapidamente ai cambiamenti, alle crisi e alle richieste dei nostri cittadini.
Nel dibattito in Plenaria “This is Europe” è stata ripetuta più volte l’espressione “maggiore integrazione”. Per realizzarla, serve modificare il Patto di Stabilità e Crescita, archiviando per sempre la stagione del rigorismo e dell’Austerity; al tempo stesso però dotandoci di efficaci politiche di coordinamento fiscale.
L’Europa ha bisogno di lavorare più rapidamente. Basta con i veti incrociati. Le decisioni politiche vanno assunte a maggioranza e non all’unanimità. Per mettere fine all’idea di una Unione di “tecnocrati”, distanti dalla società, il Parlamento europeo deve occupare un ruolo centrale.
Non è un caso, infatti, che il 4 maggio scorso, proprio il Parlamento europeo abbia votato a grandissima maggioranza la proposta della Conferenza sul futuro dell’Europa su una revisione dei trattati europei.
La ‘Nuova Europa’ per affrontare nuove crisi
La Nuova Europa deve ricominciare a investire contro disuguaglianze, povertà e lotta al dumping sociale tra i Paesi membri dell’UE. Il conflitto russo-ucraino ha posto nuove priorità, così come era accaduto con la crisi pandemica.
Definire un tetto massimo al prezzo del gas naturale è un primo importante passo per condividere rischi e obiettivi. Difendere i cittadini e le imprese dall’inflazione ed evitare una nuova pericolosa recessione.
Su questo punto, rilanciato dal Presidente del Consiglio, siamo stati subito chiari. Sono mesi, infatti, che il MoVimento Cinque Stelle chiede questo provvedimento. Mesi durante i quali abbiamo ripetuto che il rincaro dei prezzi dei beni energetici non dipende solo dal conflitto russo-ucraino ma anche dalla speculazione, contro la quale dobbiamo intervenire prima che sia troppo tardi per farlo.
L’Europa deve agire unita. Chiudere con iniziative in ordine sparso da parte dei Paesi, iniziative che la indeboliscono. Come dimostra anche la forte dipendenza dal gas russo alla quale ora stiamo tentando di mettere fine.
Abbiamo bisogno di una strategia energetica comune, di diversificare le fonti di approvvigionamento e nel lungo periodo puntare tutto sulle rinnovabili per conquistare la nostra autonomia e indipendenza.
Un nuovo Recovery Fund per l’energia
L’Europa deve impedire che imprese e industrie riducano o nel peggiore dei casi siano costrette a interrompere la produzione, con effetti devastanti sull’occupazione e sulla ripresa economica.
L’UE deve continuare a sostenere i nuclei familiari, soprattutto quelli con redditi più bassi, già messi a dura prova dalla pandemia, contro la povertà energetica che riguarda circa 34 milioni di persone in tutta Europa.
Per questo, da tempo, chiediamo al Parlamento europeo la realizzazione di un nuovo Recovery Fund per affrontare insieme la crisi energetica in atto e sostenere prima di tutto le filiere produttive strategiche.
Questo nuovo Recovery Fund, consentirà all’Unione europea di non rallentare o di rinunciare alla transizione verso le fonti rinnovabili. Altro imprescindibile tassello per una concreta indipendenza del Continente.
Nel processo di transizione energetica il ruolo dei privati cittadini sarà fondamentale. Ecco perché continueremo a sostenere il Superbonus che la stessa Commissione europea ha riconosciuto come una “buona prassi”.
Le dure parole di Draghi sul Superbonus ci hanno molto amareggiati e delusi.
Io stessa, al Parlamento europeo, in più occasioni, ho fatto valere il peso e l’importanza del Superbonus. Ad esempio, chiedendo di dotare il Fondo sociale per il clima 2025-2030 di maggiori risorse, per supportarlo a beneficio di tutti i cittadini europei che investono nell’efficientamento energetico.
Salvaguardare l’occupazione per garantire la crescita
Allo stesso tempo dobbiamo tutelare il lavoro e l’occupazione. Continuerò quindi a chiedere alla Commissione europea di rendere SURE uno strumento permanente e strutturato. Con questo strumento, siamo riusciti a proteggere un milione e mezzo di posti di lavoro. E sostenuto 2,5 milioni di aziende, la gran parte piccole e medie imprese.
Draghi ha riconosciuto il valore aggiunto di questo strumento per l’Italia e per l’Europa. Esempio concreto di una fruttuosa condivisione dei rischi e degli obiettivi.
Come ho già scritto in diverse occasioni, parlando di questi temi, cari al MoVimento Cinque Stelle e fondamentali per l’Europa, solo attraverso cambiamenti profondi ma essenziali potremo essere un player globale autorevole e resiliente. Un player in grado di far fronte a qualunque minaccia interna o esterna. Che mette al centro i suoi cittadini, senza lasciare indietro nessuno.
Servizio offerto da Daniela Rondinelli, deputata al Parlamento europeo, non iscritti.
Le opinioni espresse sono di responsabilità esclusiva dell’autore o degli autori e non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo.