Newsletter 67- Per il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, l’approvazione “in fretta e furia” del Def 2024 senza il quadro programmatico si è reso necessario, anche perché lo hanno fatto anche altri Stati europei. Vi convince?A noi, no. È fondamentale spiegare ai cittadini e alle cittadine come dietro questa scelta del governo di Giorgia Meloni di fatto ci sia solo l’incapacità di elaborare una visione di futuro dell’Italiae, logicamente,una precisa strategia politico-elettorale. Lo sostengo con forza e convinzione.
Questi gli altri approfondimenti che potrete leggere nella newsletter 67:
- L’EUROPA AL VOTO, (RI)CONQUISTIAMO LA FIDUCIA DEI GIOVANI
L’8 e il 9 giugno 2024 si rinnova il Parlamento europeo. Nell’Unione europea sono circa 359 milioni i cittadini e le cittadine aventi diritto di voto. Di questi, 23 milioni sono giovani che si recheranno alle urne per la prima volta. Nel 2019, erano stati proprio i giovani a trainare l’affluenza: +14% tra gli under 25 e +12% tra i 25-39enni rispetto al 2014. L’obiettivo, e la speranza, per questo nuovo appuntamento elettorale è di confermare questo trend.
- DALLO SMART WORKING AGLI APPALTI PUBBLICI, TUTTI I VOLTI DEL CAPORALATO
Il 5 aprile scorso, a Grosseto, ho partecipato all’evento “Lavoro dignitoso: dalla lotta al caporalato all’obiettivo di un salario minimo europeo”, promosso dai Giovani Democratici e dal PD locale. Il grossetano è un territorio che, come molti altri in Italia, vive da vicino il fenomeno del caporalato, specialmente nel settore agricolo e agroalimentare. Il caporalato è un fenomeno complesso e pervasivo e oggi possiamo affermare con certezza che l’assenza o la debolezza delle norme di protezione sociale e dei diritti del lavoro ha contribuito a far emergere sacche di sfruttamento in moltissimi settori, non solo, in quello agricolo.