Il 5 maggio scorso sono stata ospite di Radio Radio durante la trasmissione “Un giorno speciale” per commentare le parole del Ministro dell’Interno francese Darmanin il quale ha invitato il governo italiano ad adottare una politica ancora più stringente sui migranti per evitare che questi raggiungano poi la Francia. Parole provocatorie e inaccettabili. In Italia, c’è già un’opposizione al governo e come Partito Democratico abbiamo criticato subito nel merito e nel metodo i provvedimenti e gli slogan del governo Meloni sui migranti.
Il ministro francese ci lasci fare il nostro lavoro ed eviti dichiarazioni oggettivamente inopportune buone solo per gettare inutile benzina sul fuoco. E lo dico, perché purtroppo non è la prima volta che Darmanin prende di petto l’Italia sulla gestione dei migranti. Quando tutti gli Stati europei, Francia compresa, hanno enormi responsabilità politiche su come, in questi anni, si sono gestiti (e si continuano a gestire) i flussi migratori.
Il nodo resta sempre lo stesso. La gestione dei flussi migratori è un problema europeo, su cui però restano spaccature e fratture. Come ha ribadito il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, serve più Europa per superare regole preistoriche sulla gestione dei migranti. Da tempo, i Regolamenti di Dublino andrebbero riformati. Ma per farlo, serve volontà politica a livello europeo. Il meccanismo dell’accoglienza e della permanenza obbligatoria dei migranti nei paesi di primo approdo è sbagliata. E questo è solo un tassello.
La Francia ha il coraggio di battersi in Europa per cambiare le regole di Dublino? Perché il ministro francese non ha parlato di questo? È mia opinione personale è che queste dichiarazioni abbiano un secondo fine. Tutto interno, però, dettato dalla situazione di tensione che la Francia sta attraversando e dai timori di una crescita di consensi del partito di Marie Le Pen, molto sensibile sul tema migranti.
Ascoltate l’estratto della mia intervista andata in onda il 6 maggio 2023: