“L’Italia ha fatto grandi passi avanti in tema di presenza femminile nei Cda. Il nostro Paese costituisce uno dei pochi risultati positivi ottenuti negli ultimi anni raggiungendo il 36,3%. La media europea è ferma al 31%, una percentuale lontana dalla soglia del 40% fissata dalla direttiva europea relativa alla presenza femminile nei consigli di amministrazione”, così in una nota Daniela Rondinelli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
“La riluttanza a nominare donne nei consigli trova spesso le sue radici negli stereotipi e nei pregiudizi di genere quando si tratta di assunzioni e promozioni. Un insieme di elementi che pregiudicano il funzionamento ottimale del mercato del lavoro nell’UE contro il quale bisogna agire per invertire presto la rotta. Lo stesso sul divario salariale uomo-donna: l’allarme del Ces che arriva oggi colpisce nel segno, Ursula Von der Leyen dovrebbe mettere l’uguaglianza salariale come priorità della Commissione. Quello dell’Italia è un esempio che può favorire un pieno riconoscimento del ruolo delle donne in tutta Europa”, conclude Rondinelli.