Dibattito sulla Raccomandazione del Consiglio relativa all’istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza.
La posizione del Consiglio è sconcertante: ci si ostina a raccontare ai nostri giovani quanto sia bello e attraente un sistema educativo e formativo che in realtà non lo è, perché questo sistema stesso è stato sacrificato in questi anni sull’altare delle politiche di austerità.
La proposta del Consiglio rimane un libro dei sogni se non affronta alcune questioni cruciali. Bisogna sostituire le raccomandazioni con atti giuridicamente vincolanti, creare un meccanismo europeo di riconoscimento delle competenze, superando gli accordi bilaterali e generare maggiori opportunità di impiego. Digitalizzare l’intero sistema della formazione professionale non significa soltanto distribuire un tablet ad ogni studente, ma accompagnarlo nella didattica digitalizzata.
Va riconosciuta anche la formazione professionale permanente come un diritto. Infine, il più importante tema, bisogna restituire dignità lavorativa e sociale ai giovani che intraprendono gli studi professionali, con una riforma europea dei sistemi di apprendistato: troppo spesso infatti questi giovani sono mal pagati e privi delle tutele minime.