È un momento molto delicato per l’Italia, mai come adesso c’è bisogno di dare stabilità al governo e mostrare serietà e attaccamento alle Istituzioni. Le ambizioni dei partiti, in una fase storica come quella che stiamo vivendo, devono lasciare spazio alle priorità degli italiani. Non è il momento degli egoismi, rischiamo solo di portare il Paese allo sbando. Una crisi di governo adesso avrebbe effetti devastanti per il futuro dell’Italia.
Bisogna avere il coraggio di governare e aiutare i cittadini, come stiamo facendo con il dl Aiuti e come bisognerà fare con altri interventi mirati a sostegno di imprese, giovani, famiglie e lavoratori. Ma chi fugge oggi dalla maggioranza volta le spalle agli italiani.
C’è un problema relativo all’aumento dei prezzi dell’energia e della benzina. Il governo è già intervenuto con provvedimenti ad hoc e continuerà a farlo con nuovi interventi mirati. Ma con una crisi di governo non saremmo in grado di realizzare questi provvedimenti, perché il Paese rimarrebbe bloccato per settimane se non per mesi.
Dopo una pandemia e davanti a questa atroce guerra, una crisi di governo avrebbe effetti dirompenti: si andrebbe a indebolire il governo – e quindi l’Italia – a livello internazionale. Proprio in questi giorni ai tavoli internazionali si stanno prendendo decisioni cruciali. Con una crisi, l’Italia a quei tavoli non riuscirebbe a sedersi. E invece di essere determinanti, saremmo costretti a subire ogni decisione. Rischieremmo, ad esempio, di perdere la battaglia che stiamo portando avanti in Europa sul tetto massimo al prezzo del gas.
Insieme per il futuro, una crisi di governo minaccia la messa a terra del PNRR
Andremmo a bruciare i miliardi del Pnrr. Inoltre, è doveroso ricordare che rischieremmo seriamente di andare in esercizio provvisorio. Ogni partito, prima di minacciare la tenuta del governo, dovrebbe fortemente interrogarsi sugli effetti che una crisi potrebbe determinare.
Aprire una crisi di governo significa prestare il fianco alla propaganda di Putin, che a sua volta otterrebbe l’obiettivo di sgretolare il nostro governo. Non possiamo permetterci di cedere al richiamo delle autocrazie: ci allontanerebbero dalle democrazie.
Gli italiani non vogliono le urla e gli slogan, vogliono vederci governare. Stiamo tutti dalla parte dell’Italia. E non è il momento di calcoli partitici e sondaggi, la gente vuole essere rassicurata e cerca concretezza. Questo è il compito di tutti noi. In questo momento dovremmo già essere al lavoro per pianificare gli investimenti della prossima legge di bilancio, perché se non facciamo programmazione l’Italia non riuscirà a crescere. Sul Pnrr, vanno sostenuti gli amministratori locali e bisogna fare in modo che ogni singolo euro venga speso bene.
Basta liti e beghe interne, concentriamoci sulle priorità del Paese, partiamo da quelle, poi ci sarà tempo e spazio per le battaglie dei singoli partiti. Attenzione, però, a riproporre il Papeete: a luglio come a settembre, sarebbe una mossa cinica, egoista e irresponsabile. Un marchio che difficilmente verrebbe cancellato. Facciamo un appello alle forze politiche presenti in Parlamento, un appello per l’Italia: lavoriamo con maturità e pianifichiamo un percorso che porti il governo alla fine della legislatura. Condividiamo la meta tutti insieme, così da garantire stabilità al Paese.
Insieme per il Futuro