Housing4All. Garantire alloggi ad un prezzo accessibile

Housing4All
L’Europa ha compiuto un ulteriore, importante, passo per essere realmente più vicina alle necessità dei suoi cittadini. Con i voti fondamentali del Movimento 5 Stelle, infatti, è stata approvata una parte sostanziale della proposta di risoluzione per l’accesso a un alloggio dignitoso che permettere agli Stati membri di scorporare gli investimenti sociali dal rapporto deficit/Pil del patto di stabilità e crescita.
La mancanza di abitazioni a prezzi accessibili sta diventando un problema sempre più grave nell’Unione Europea, con l’aumento continuo negli ultimi anni dei prezzi delle case e degli affitti, che pesano sempre di più sui redditi dei singoli e delle famiglie. Le ricadute economiche e sociali della pandemia di Covid 19 hanno ulteriormente aggravato la situazione, con un aumento, in quasi tutti gli Stati membri, delle difficoltà di accesso ad alloggi dignitosi e a prezzi accettabili.
Anche prima dell’inizio della pandemia, un europeo su dieci spendeva più del 40% del proprio reddito in alloggi. Non solo il prezzo, ma anche la qualità degli alloggi stessi è un problema. Troppe persone in Europa vivono in case sovraffollate, umide, scarsamente isolate o comunque malsane, con costi di mantenimento insostenibili.
Questo però è solo una parte del problema al quale bisogna aggiungere la triste realtà delle oltre 700.000 persone che dormono per strada ogni notte in Europa.
Si tratta di numeri preoccupanti che dimostrano chiaramente quanto poco sia stato fatto nei decenni passati per dare piena attuazione al pilastro europeo dei diritti sociali che riconosce il diritto all’assistenza abitativa per i bisognosi, per i senza dimora, per le persone vulnerabili.
Può sembrare un controsenso ma la pandemia ha fatto comprendere all’Europa la necessità di cominciare a sganciarsi da un modello di esclusiva governance macroeconomica che ha condotto a tagli e austerity e virare verso un approccio di prossimità ai bisogni reali dei cittadini.
A marzo la Commissione proporrà il suo piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali che affronta, tra gli altri, il problema dei senzatetto. L’argomento è inoltre in cima all’agenda della Presidenza portoghese. La proposta di risoluzione sul tema dell’Housing4All, approvata dal Parlamento rappresenta la volontà di adottare per la prima volta una strategia europea comune per affrontare il problema dell’emergenza abitativa, nell’ottica di un ritrovato spirito di condivisione e coesione che la lotta al Covid ha risvegliato.
Non possiamo lasciare che le buone intenzioni restino solo parole e la Commissione deve dimostrare il coraggio necessario per proporre una strategia sociale comune capace di raggiungere l’obiettivo di porre fine ai senzatetto entro il 2030, lavorando fianco a fianco con gli Stati e i livelli locali che sono, ovviamente, coloro direttamente investiti dal problema.
Le consistenti risorse messe a disposizione con il Recovery Fund possono anche essere impiegate per la riqualificazione degli edifici in un’ottica di miglioramento sociale e ambientale nel quadro dell’efficentamento energetico e della riduzione delle emissioni, in linea con quanto previsto dal Green New Deal.
Stiamo vivendo una crisi sanitaria che ha scatenato delle pesanti ripercussioni anche sul piano economico e sociale e abbiamo di fronte a noi la sfida al cambiamento climatico che ci impone un cambio di passo più sostenibile nel nostro modo di consumare e produrre. Investire in alloggi di qualità potrebbe rappresentare uno dei modi più efficaci per cavalcare l’onda del rinnovamento che ci aspetta quando la pandemia sarà superata. La ristrutturazione degli alloggi può creare milioni di posti di lavoro, essere la base per rilanciare l’economia e al tempo stesso offrire alle fasce più deboli della popolazione l’opportunità di vivere in abitazioni decorose sotto il profilo della salubrità e dell’efficienza energetica.
Proprio per questo è necessario rivedere il Patto di Stabilità e Crescita, per consentire agli Stati membri di effettuare investimenti sociali necessari, compresi quelli relativi allo sviluppo e miglioramento di alloggi sociali, pubblici a prezzi accessibili ed efficienti dal punto di vista energetico.
Solo risolvendo i problemi che ci trasciniamo dal decennio passato potremo immaginare un futuro diverso per l’Europa e i suoi cittadini.
Contributo pubblicato su Brussels Morning il 04 febbraio 2021