Tra i rifugiati accolti nell’Unione europea, circa quattro milioni, tanti sono giovani ucraini. Nella maggior parte dei casi ci sono anche donne, minori, compresi minori non accompagnati.
Un milione e mezzo di bambini hanno trovato rifugio in Europa, per ora.
Oggi (5 aprile 2022, ndr) alla Plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo abbiamo discusso della condizione dei minori e dei giovani ucraini che hanno lasciato o stanno ancora tentando di lasciare il Paese in guerra.
Dobbiamo prestare molta attenzione. I più piccoli, se non accompagnati dai genitori o dai familiari, rischiano di finire nella maglia della criminalità.
E, nel peggiore dei casi, di scomparire per sempre dai radar delle istituzioni, dei governi, delle organizzazioni non governative che stanno collaborando per fornire accoglienza ai profughi nei paesi di confine.
È per proteggere i giovani ucraini che ho proposto allora un piano straordinario per permettere ai rifugiati di continuare con gli studi e la formazione.
Per dare loro uno spazio di integrazione e di “normalità” perduta per colpa di una ingiustificata e ingiustificabile guerra.
Migliaia di giovani e minori ucraini hanno trovato accoglienza anche in Italia. Al momento sono oltre 30mila. Un numero però destinato ad aumentare visto l’andamento imprevedibile e tragico del conflitto.
Giovani ucraini negli Atenei e nelle scuole per continuare gli studi
Alle donne, alle ragazze e alle bambine ucraine, soprattutto, dobbiamo garantire il diritto di continuare a studiare in Europa.
Organizzando dei corridoi accademici umanitari e altre attività che ricomprendano anche i docenti ucraini.
Ho proposto, dunque, di mettere in piedi una strategia europea per garantire la continuità scolastica e universitaria sia per i giovani profughi sia per i giovani che vogliono venire in Europa dall’Ucraina.
Dall’inizio dell’aggressione, Kiev ha imposto la legge marziale. Obbligando ragazzi e uomini – dai 16 ai 60 anni – a non lasciare il Paese per combattere contro i russi.
Restituire normalità e fiducia nel futuro ai giovani ucraini
Alla Plenaria ho chiesto un programma straordinario “Erasmus4Ukraine” che preveda la possibilità di iscriversi gratuitamente nell’anno in corso e una deroga al ‘learning Agreement’ tra atenei.
In tal modo sarà possibile favorire il riconoscimento dei titoli di studio e dei crediti formativi acquisiti in Europa, un passo fondamentale per i giovani ucraini anche rispetto alla loro partecipazione nella futura ricostruzione dell’Ucraina.
La grandezza del progetto politico europeo è sempre stato quello di porre davanti a tutto la necessità di unire i popoli e costruire insieme un benessere diffuso.
Non ci sarebbe allora vittoria più grande che quella di riconsegnare nelle mani di tutti i giovani ucraini il loro futuro. E le opportunità che Vladimir Putin e la sua folle guerra hanno cercato di strappargli via per sempre.