Cosa sono i fondi europei, a cosa servono e chi può chiederli?
Abbiamo risposto a queste tre domande in occasione del webinar che si è svolto il 7 dicembre scorso con cui ho voluto approfondire le modalità di accesso alle risorse europee e soprattutto come potere utilizzarle.
L’evento si è rivolto agli attivisti e alle attiviste, oltre che agli iscritti e alle iscritte, del MoVimento Cinque Stelle del Lazio, dell’Umbria, delle Marche e della Toscana.
Le quattro regioni del mio collegio elettorale.
Ad agosto scorso, tramite la mia newsletter quindicinale, ho inaugurato Sportello Europa. Un servizio di informazione, completamente gratuito, sui bandi aperti e sulle opportunità esistenti destinato ai giovani, ai ricercatori, agli agricoltori, agli enti pubblici, alle imprese e infine alle organizzazioni non profit.
Il bilancio pluriennale dell’Unione europea
I finanziamenti europei esistenti sono destinati a molteplici ambiti, quali la cultura, la inclusione sociale, l’istruzione e la ricerca, la transizione ecologica, energetica e digitale, la mobilità, lo sviluppo urbano e rurale, infine, lo sport.
Tali finanziamenti sono legati al quadro finanziario pluriennale (QFP) dell’Unione europea, approvato dal Parlamento UE il 20 dicembre 2020, dopo essere stato concordato con il Consiglio UE il 10 novembre 2020.
Il QFP è stato approvato a larghissima maggioranza con 548 voti favorevoli, 81 contrari e 66 astensioni. Il QFP o bilancio pluriennale europeo è un testo di lungo termine per il periodo 2021-2027 e da cui oggi dipende anche il Next Generation Eu che resta però uno strumento di finanziamento pubblico separato.
Il bilancio pluriennale europeo è suddiviso in sette rubriche. I capitoli di spesa dal 2021 al 2027 che dipendono sia dal bilancio pluriennale europeo sia dal Next Generation Eu sono i seguenti:
Per oltre mille miliardi di euro da ripartire nei programmi UE.
Fondi europei, modalità di gestione e di attuazione
I programmi di finanziamento messi a disposizione dall’Unione europea non sono tutti uguali, ma si differenziano per le modalità di gestione e di attuazione.
Tipologie per applicazione territoriale
Sul piano della gestione si distinguono tre macro tipologie di programmi europei a seconda dell’ambito di applicazione territoriale.
- Programmi settoriali che coprono tutta l’Unione europea.
È il caso dell’Erasmus plus che ha chiaramente uno scopo ben preciso e le cui risorse sono gestite direttamente dalla Commissione europea.
- Programmi settoriali legati allo sviluppo internazionale.
- Programmi strutturali che riguardano solo un determinato territorio dell’UE, incentrati sullo sviluppo regionale.
In questo caso le risorse sono co-gestite dagli Stati membri e dalla Commissione europea.
Tipologie per modalità di gestione
Sul piano dell’attuazione invece i programmi europei possono essere attuati in base a:
- una gestione condivisa;
I ministeri e altri enti pubblici gestiscono i fondi europei assieme alla Commissione europea che detiene un potere di controllo e di supervisione.
La gestione condivisa è la più comune, essa infatti riguarda circa il 70 per cento dei programmi, molti dei quali strategici come la Politica Agricola Comune (PAC) e i fondi strutturali di cui si possono servire gli enti locali (Regioni e Comuni) ma anche lo Stato a livello nazionale.
Le pubbliche amministrazioni decidono il progetto e ne sono le responsabili.
- una gestione diretta;
La gestione diretta dei fondi europei è affidata alla Commissione UE: una parte dei fondi strutturali, ad esempio, ricade in questa macro categoria così come il fondo Next Generation Eu, le cui risorse sono ripartite tra prestiti e sussidi.
Per ottenerle gli Stati membri hanno elaborato i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (o Pnrr).
- una gestione indiretta;
In questo caso, i soldi europei sono affidati a diversi organismi internazionali, quali le Nazioni Unite, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca europea degli investimenti e, infine, la Banca mondiale oppure ad altre agenzie decentrate e/o partenariati pubblico-privati.
Gli aiuti umanitari ricadono in questa modalità di gestione.
#MFF: This is how the additional €16 billion are distributed – boosting #EU4Health, #ErasmusPlus #HorizonEurope and other key programmes in the #EUbudget https://t.co/fx312CJ1WN pic.twitter.com/wGhYLnIEJq
— BUDG Committee Press (@EP_Budgets) November 10, 2020
I fondi europei nel quadro finanziario pluriennale UE 2021-2027
Tramite il bilancio pluriennale 2021-2027, l’Unione europea ha ripartito miliardi di euro in molteplici programmi. Alcuni sono di nuova costituzione come l’EU4HEALTH altri invece accompagnano da tanti anni la programmazione finanziaria dell’UE.
Orizzonte Europa: con una dotazione di 76,4 miliardi di euro, di cui cinque miliardi provenienti dal Next Generation Eu, è lo strumento principe che l’UE utilizza per finanziare la ricerca e l’innovazione. L’Europa promuove la R&I nella cura delle malattie come il cancro, contro i cambiamenti climatici e per la tutela degli Oceani e dei mari; per lo sviluppo delle smart cities e infine per la promozione di un’alimentazione sana e la protezione dei suoli.
Con Orizzonte Europa o programma Horizon l’Unione europea punta a raggiungere la eccellenza scientifica, anche attraverso la creazione di un Consiglio europeo della ricerca e delle infrastrutture per la ricerca.
Tra i più longevi, c’è il programma Euratom per il periodo 2021-2027 è stato dotato di 1,757 miliardi di euro. Persegue la ricerca nucleare per contribuire alla de-carbonizzazione del sistema energetico.
InvestEU conta su 2,7 miliardi di euro per finanziare i progetti attinenti alla sostenibilità a diversi livelli: energia, trasporti, economia circolare e digitalizzazione, Ricerca e Innovazione, piccole e medie imprese. Finanziamenti destinati anche al potenziamento dell’istruzione, dell’edilizia sociale e scolastica, dell’innovazione e dell’integrazione sociale.
Possono accedere privati, anche imprese, ed enti pubblici territoriali.
Sanità, protezione civile e agricoltura
EU4HEALTH è un fondo di nuova costituzione, voluto dall’Unione europea con la pandemia di Covid-19. Questo fondo offre un supporto economico-finanziario alle organizzazioni non profit che lavorano in ambito sanitario sia nell’UE sia al di fuori dell’UE per i paesi associati al programma.
EU4HEALTH è stato dotato di 5,07 miliardi di euro. Più in generale, tramite questo fondo, l’UE mira a migliorare e promuovere la salute e l’accesso ai medicinali. Sarà utilizzato per affrontare crisi sanitarie tra i paesi, garantendo i dispositivi medici e un rafforzamento dei sistemi sanitari.
EU4HEALTH servirà anche per investimenti mirati a sconfiggere il cancro, a costruire una strategia farmaceutica europea e ad accelerare la digitalizzazione della sanità UE.
RescEU è una dotazione finanziaria di 1,106 miliardi di euro con cui l’Unione offre assistenza ai paesi membri che da soli non riescono a fronteggiare catastrofi o a rispondere ad altre emergenze attraverso l’attivazione di un meccanismo di protezione civile.
Con RescEU, l’UE ha anche creato una riserva di medicinali e una rete di distribuzione strategica di attrezzature medicali.
ERASMUS +: la dotazione economica, per il periodo 2021-2027, è stata raddoppiata rispetto agli anni precedenti ed ora è pari a 21,708 miliardi di euro. Il programma che sostiene l’istruzione, la formazione e lo sport in Europa offre ai giovani opportunità di mobilità in altri Stati membri, con lo scopo di favorire l’inclusione sociale, la partecipazione dei giovani europei alla vita democratica e infine l’approfondimento delle lingue e l’approccio con contesti culturali diversi.
Per il settore agricolo, invece, ci sono il Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAGA) e la Politica Agricola Comune (PAC).
FEAGA e PAC: i maggiori capitoli di spesa del bilancio pluriennale UE
IL FEAGA è il programma più consistente sul piano finanziario tra quelli sintetizzati sopra. Il FEAGA infatti ha una dotazione di 258,594 miliardi di euro ed è parte della Politica Agricola Comune 2023-2027.
Tale fondo è molto importante perché serve a finanziare i regimi di sostegno al reddito degli agricoltori e dei mercati agricoli.
Infine, c’è la Politica Agricola Comune (PAC) che, dopo due anni di regime normativo transitorio, entrerà in vigore ufficialmente il 2023.
La dotazione finanziaria è di 336,444 miliardi di euro.
Le altre opportunità di finanziamento:
Servizio offerto da Daniela Rondinelli, deputata al Parlamento europeo, membro non iscritto.
Le opinioni espresse sono di responsabilità esclusiva dell’autore o degli autori e non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo.