Elezioni tedesche, la vittoria di Scholz e le opportunità per l’Ue

elezioni tedesche

La Germania è uno degli Stati membri di maggior peso all’interno della Unione europea. Lo scorso 26 settembre i tedeschi hanno rinnovato il Parlamento o Bundenstag ed eletto il successore della Cancelliera Angela Merkel che ha governato il Paese per 16 anni, ininterrottamente.

L’esito delle elezioni tedesche non è mai stato scontato. A conquistare la maggioranza dopo 20 anni di “assenza” il Partito Socialdemocratico, guidato dall’ex ministro delle Finanze, Olaf Scholz. Una vittoria che ha in parte indebolito i partiti conservatori la Cdu/Csu, già da tempo in crisi sulla leadership post Merkel.

Una delle novità di rilievo delle elezioni tedesche è che il voto ha sottratto consenso al partito sovranista di estrema destra, Alternative fur Deutschland, che con circa 83 seggi non sarà l’ago della bilancia per la formazione del nuovo governo. Decisivi invece i liberali che hanno conquistato circa 90 seggi e che quindi aspirano ad avere un peso all’interno del prossimo esecutivo.

Stabilire sin da ora con esattezza quale sarà la composizione del futuro governo della Germania non è però semplice. I negoziati sono aperti e tante potrebbero essere le combinazioni possibili.

 

Elezioni tedesche, cosa potrebbe cambiare in Europa

Saluto con ottimismo la vittoria dei Socialdemocratici tedeschi. Essa potrebbe rivelarsi positiva per l’Unione europea. Nel suo programma elettorale infatti Olaf Scholz ha messo al centro temi che riguardano la vita delle persone, richiamando anche l’attenzione su una dimensione sociale della economia in Germania e nell’Ue.

Ritengo che il segnale più forte da Olaf Scholz sia arrivato sulla proposta di aumentare il salario minimo in Germania. L’aspirante neo Cancelliere ha rilanciato sul lavoro di qualità, la sostenibilità sociale e ambientale.

Questo risultato potrebbe spostare l’Europa verso un asse ancor più progressista. Ma soprattutto potrebbe contribuire a normalizzare politiche sociali a cui l’Unione europea è arrivata solo con la pandemia.

Proprio la crisi innescata dalla emergenza sanitaria, ha fatto temere un ritorno e un rafforzamento delle destre estremiste e sovranisti. Così invece non è stato.

L’indebolimento dell’Afd dimostra che, per uscire dalle crisi, la ricetta giusta è quella di mettere al centro le persone. A essere premiata ritengo sia stata la politica capace di creare coesione, spirito solidaristico e non divisioni.

Ora, mentre tutta l’Unione attende la formazione del prossimo governo, sono convinta che l’Italia, proprio in virtù del lavoro svolto durante i mesi più duri dell’emergenza Covid e dei risultati raggiunti grazie all’impegno dell’allora Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, deve continuare a mantenere un ruolo di guida nel tracciare il profilo della nuova Europa.

Il nostro Paese deve restare vigile che qualunque sia la composizione del nuovo governo tedesco non si torni più alle ormai anacronistiche logiche di Austerità. Come paventato dai Paesi “frugali”.

 

Le sfide che non possiamo rimandare

È molto importante che la Germania trovi al più presto una soluzione al rebus del nuovo governo. Questo perché le discussioni e i negoziati sulle questioni più importanti che riguardano il futuro dell’Europa e milioni di cittadini europei non devono finire in una condizione di stallo, accumulando ritardi non più sostenibili.

Penso ad esempio alla questione relativa alla revisione del Patto di Stabilità, della governance europea, al bisogno sempre più evidente di costruire una difesa comune credibile. Più volte ho sottolineato quanto queste riforme siano fondamentali anche e soprattutto in vista della transizione verso la sostenibilità in chiave ambientale, e la trasformazione economica e sociale a cui l’Europa aspira.

Il tempo per iniziare a piantare tutti i semi necessari è questo. Se agiamo adesso in modo efficace ed efficiente, con le riforme giuste e le risorse a disposizione, possiamo raccogliere buoni frutti per il futuro dell’Europa.

Di certo, l’auspicio è che il nuovo governo tedesco si dimostri capace di incidere su questi e tanti altri temi importanti.

 

Servizio offerto da Daniela Rondinelli, deputata al Parlamento europeo, membro non iscritto.
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