BRUXELLES, 03 MAGGIO – Il decreto varato dal Governo il Primo Maggio, giorno della festa del lavoro, non è ciò che dipingono: una vittoria del “lavoro”. Il decreto lavoro, purtroppo, contiene norme che rischiano di favorire la precarietà che già molto penalizza i nostri giovani costretti a stage e tirocini non retribuiti o retribuiti pochissimo. Nulla è previsto ad esempio su questo problema dal provvedimento del governo.
E mentre l’inflazione continua a salire, erodendo giorno dopo giorno il potere d’acquisto delle famiglie italiane, i salari non aumentano. Di quel salario minimo che stiamo chiedendo a gran voce da tempo e che è sempre più necessario per dare finalmente dignità a chi lavora non c’è traccia.
È previsto da luglio il taglio del cuneo fiscale, vero, ma solo per pochi mesi. Il governo dice di volerlo rendere strutturale, ma come e con quali risorse? Non lo ha spiegato. Insomma, credo che questo decreto rischia seriamente di indebolire ancora di più le fasce più povere della popolazione e di portare il Paese verso una crisi sociale.
Come Partito Democratico, lo ha annunciato la nostra segretaria Elly Schlein, siamo pronti a dare battaglia insieme a chi, partiti e parti sociali, è dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici e che condivide le nostre preoccupazioni.