Oggi ho denunciato al Parlamento europeo il ricorso al falso lavoro autonomo come espediente utilizzato da tante imprese per risparmiare sul costo del lavoro. Un fenomeno in preoccupante crescita in Italia, dove i lavoratori autonomi sono aumentati, solo nel 2021 del 18%.
La comunicazione della Commissione europea sulla contrattazione collettiva per i lavoratori autonomi dovrebbe consentire di risolvere questo problema. Ma l’approccio della Commissione rischia di esacerbare e legittimare alcune pratiche di sfruttamento dei lavoratori.
È necessario distinguere con chiarezza i veri e i falsi lavoratori autonomi, garantendo ai primi pieno accesso alla protezione sociale e ai secondi la riclassificazione del rapporto di lavoro come subordinato.
Per questo è fondamentale che la Commissione mantenga il principio già contenuto nella direttiva sui lavoratori delle piattaforme che prevede la presunzione di lavoro dipendente per tutti i lavoratori. Solo in questo modo riusciremo a stroncare gli odiosi fenomeni dei sindacati gialli, quelli non rappresentativi, e del dumping sociale.
Oggi si è svolta l’audizione della commissaria per la Concorrenza, Margrethe Vestager sull’applicazione degli accordi collettivi anche ai lavoratori autonomi cosiddetti individuali, senza dipendenti.
Persiste un problema di legislazione. Ormai non al passo con i tempi e con i profondi mutamenti in atto nel mercato del lavoro italiano ed europeo.
Oggi, infatti, questa importante categoria di lavoratori non ha alcun un potere di contrattazione.