La conferenza stampa sulle Acciaierie Speciali (AST) e sul ruolo dell’Unione europea al termine di un giro di incontri informali si è svolta al Palazzo della Regione Umbria di Terni.
Prima con Federmanager Terni e i rappresentanti autonomi dei lavoratori: FISMIC, UGL, USB. Poi con i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL presenti i segretari provinciali.
Ho visitato l’acciaieria di Terni. E l’impianto, gestito dalla multinazionale americana Linde, che produce idrogeno grigio.
Un gas destinato ad AST per una parte della produzione di acciaio.
Durante la conferenza stampa ho spiegato quali sono le sfide più importanti per AST nei prossimi anni. In attesa di conoscere il piano industriale del Gruppo Arvedi nuovo acquirente della AST e l’esito della procedura Antitrust europea, continuerò a seguire da vicino l’azienda e gli sviluppi per difendere l’acciaio italiano di qualità al Parlamento europeo.
Ciò che ho fatto quest’anno con l’entrata in vigore del Regolamento CBAM e prima ancora con la decisione di Thyssenkrupp di vendere AST.
Nel maggio dello scorso anno ho incontrato il commissario europeo alla Concorrenza, Vestager, chiedendo che la vendita di AST fosse garantita.
Ho detto subito “no” a una compravendita “spezzatino”.
Ora per questa realtà industriale si apre un nuovo capitolo, in cui sarà cruciale tutelare il territorio, l’occupazione e soprattutto l’ambiente e il clima in linea con gli impegni assunti dall’Europa verso il 2050.