Il 18 gennaio scorso, l’eurodeputata maltese e membro del Ppe – il Partito popolare europeo – Roberta Metsola è stata eletta, al primo turno, presidente del Parlamento europeo con 458 voti favorevoli.
Sono passati 20 anni dall’elezione di Nicole Fontaine e 40 da quella di Simone Veil, le uniche donne ad aver ricoperto la carica di presidente dell’Europarlamento.
Un segnale importante per l’Europa e i cittadini europei.
L’eredità di David Sassoli è la via da seguire
Metsola è diventata il successore designato della presidenza Sassoli, con cui chiudiamo ufficialmente la prima fase della Legislatura europea, iniziata nel 2019, per aprire la seconda che si concluderà nel 2024.
La neo presidente ha dinanzi a sé la grande eredità che ci ha lasciato David Sassoli, prematuramente scomparso all’età di 65 anni.
Una eredità che va custodita e rafforzata fatta di dialogo, progressismo, democrazia dei cittadini e per i cittadini infine apertura, inclusività e rispetto dei diritti fondamentali.
Durante il discorso di insediamento, la Metsola ha detto chiaramente che lavorerà nel solco tracciato dal suo predecessore.
A poche ore dalla sua elezione, il MoVimento Cinque Stelle ha augurato alla Metsola buon lavoro ma ha al contempo chiesto in modo esplicito che lavori rilanciando e rafforzando l’eredità di Sassoli.
Le molteplici sfide nate con la pandemia, dai cambiamenti climatici, dalla rivoluzione digitale, dalle disuguaglianze socioeconomiche, dal contesto globale instabile ci costringono a reinventare il progetto europeo per essere all’altezza delle promesse fatte.
I cittadini europei si aspettano da noi risposte politiche sempre più veloci ed efficaci e noi parlamentari europei abbiamo il dovere di portare avanti le riforme necessarie a migliorare la vita quotidiana dei cittadini.
Il Patto PPE, Renew, S&D e l’elezione di Metsola
L’elezione di Metsola sembra spostare di fatto l’asse del Parlamento europeo più verso la destra conservatrice, storicamente rigorista.
Come Movimento 5 Stelle ci auspichiamo che non sia così.
Sono convinta che il Parlamento europeo continuerà a essere la casa della democrazia, della solidarietà e della responsabilità verso i cittadini.
La nuova presidenza lavorerà salvaguardando il ruolo centrale dell’unica istituzione eletta direttamente dai cittadini europei.
In passato abbiamo assistito tante volte come, nelle fasi negoziali, il Consiglio abbia stravolto il parere espresso dal Parlamento europeo, talvolta abbandonando riforme che invece sarebbero state essenziali per il futuro del progetto europeo che ci sta a cuore.
Nei giorni che hanno preceduto l’elezione della nuova presidente, ho avuto modo di leggere il testo dell’accordo tra PPE, Renew e S&D che ha di fatto posto le basi per la vittoria al primo turno della candidata maltese.
E ho potuto constatare che tra i punti programmatici sono stati confermati diversi capisaldi delle mie e delle battaglie M5S al Parlamento europeo, elementi che mi hanno convinta a sostenere Roberta Metsola nella corsa alla presidenza.
Cosa ci aspettiamo dalla nuova presidenza
In particolare sono tre le priorità contenute nell’accordo che ritengo non possiamo perdere di vista nei prossimi mesi. Ed è per questi obiettivi che continueremo a lavorare senza sosta.
- Il salario minimo in primis. Abbiamo bisogno di un accordo ambizioso che contrasti efficacemente lo sfruttamento dei lavoratori, le delocalizzazioni e il dumping salariale. Il pilastro europeo dei diritti sociali e gli obiettivi 2030 in materia di occupazione, formazione e riduzione della povertà devono continuare a essere i nostri principi guida. I lavoratori devono avere solo una occupazione di qualità con una retribuzione equa. Le persone vulnerabili devono contare su una vita dignitosa. Giovani e bambini abbiano pari opportunità di sviluppare i propri talenti, in tutta Europa.
- La riforma del Patto di Stabilità. La pandemia ha di fatto archiviato la dura pagine dell’Austerity. Siamo più che mai convinti che gli investimenti verdi e sociali debbano essere scomputati dai futuri vincoli di bilancio.
- La transizione ambientale. Occorre aggiornare le norme su trasporti, l’energia, l’industria e la finanza. Tutti settori che devono contribuire a salvare il pianeta dai cambiamenti climatici. Condivido da sempre l’ambizione di trasformare l’economia in chiave sostenibile, con riforme e investimenti, preservando la nostra competitività.
L’Unione europea non si è ancora lasciata alle spalle la pandemia di Covid-19. E la inflazione si erge come un’ombra sulle prospettive di crescita economica.
Ci sono poi ancora importanti capitoli da affrontare. Penso a quello sull’energia, che ha molto a che fare con equilibri geopolitici attuali molto fluidi. Fino alla crisi migratoria.
Sappiamo che Roberta Metsola proviene da un Paese del Sud dell’Europa. Per questo conosce molto bene le difficoltà e le necessità degli Stati di frontiera come l’Italia.
Che queste sensibilità possano ispirare la sua azione alla guida del Parlamento europeo nell’interesse di tutti i cittadini e di tutte le cittadine europee.
Ribadisco, nel solco della presidenza Sassoli.
Servizio offerto da Daniela Rondinelli, deputata al Parlamento europeo, membro non iscritto.
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