Lo scorso 7 luglio ho inviato una lettera alla Commissione europea con la quale mi sono rivolta alla Presidente Ursula von der Leyen, al vice presidente Frans Timmermans e ai Commissari all’Economia e all’Energia, Paolo Gentiloni e Kadri Simson per chiedere di ripensare la decisione che escludeva inizialmente i prodotti siderurgici dalla lista dell’Emission Trading System europeo (ETS).
In particolare, la Commissione, che aveva optato di non inserire gli acciai speciali e inox nella bozza del Regolamento CBAM, ha riconosciuto apertamente il merito della mia azione politica.
AST, la lettera della presidente von der Leyen
Il 24 agosto scorso infatti la presidente, Ursula von der Leyen, ha inviato una lettera, affermando di avere condiviso le mie preoccupazioni. E di avere dunque disposto la modifica del testo prendendo atto della rilevanza e della fondatezza delle mie richieste. Aggiungo anche una riflessione che riguarda piuttosto il metodo.
Sono riuscita credo a salvaguardare gli Acciai Speciali Terni (AST) perché ho scelto prima di tutto di intercettare le principali istanze del territorio umbro. Non è la prima volta infatti che mi occupo di AST. E l’ho sempre fatto ascoltando gli stakeholder.
Sono convinta del fatto che bisogna conoscere da vicino la società civile e le realtà industriali per potere fornire una appropriata azione politica. Così ho fatto con AST, che come è noto rappresenta una azienda molto importante per la regione Umbria, l’Italia e l’Unione europea. AST è tra i principali leader nella produzione di acciai speciali di qualità.
Negli ultimi anni, l’azienda è intervenuta con investimenti significativi volti a ridurre l’impronta carbonica dei prodotti. E questo è solo uno dei motivi che mi ha spinta ad agire in fretta per salvaguardarla. Avendo compreso il rischio rappresentato dalla scelta iniziale fatta dalla Commissione Ue.
AST dà lavoro a oltre mille persone, è parte del nostro tessuto industriale che va difeso da ogni forma di concorrenza sleale, soprattutto, quella asiatica.
La strategia politica che ho adottato ha prodotto i frutti sperati. Dico questo perché in un contesto complesso come quello che si profila dentro e fuori l’Unione europea, tanto sul piano sociale quanto su quello economico, sono cosciente che il cammino che ci attende verso la transizione ecologica necessita di un grande lavoro e sforzo condiviso. Ricordo infatti che la lettera del 7 luglio 2021, è stata una lettera condivisa in modo trasversale non solo da tutta la delegazione del M5S ma anche da altri eurodeputati italiani di diversi schieramenti politici. Il mio impegno dunque continua.
Servizio offerto da Daniela Rondinelli, deputata al Parlamento europeo, membro non iscritto.
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