Artisti e creativi, via libera del Parlamento per una legge

artisti e creativi

Il Parlamento europeo dice sì alla direttiva europea per la tutela professionale e sociale di artisti e creativi. Ovvero di tutti quei lavoratori e lavoratrici che appartengono al mondo della cultura, del cinema, dell’intrattenimento, della musica e della creatività in generale che da anni, e in modo particolare con la pandemia, in Italia chiedono salari dignitosi e soprattutto il riconoscimento di diritti e tutele sociali e previdenziali certi.

LA VOTAZIONE IN PARLAMENTO EUROPEO

Lo scorso 21 novembre infatti è stata approvata con 433 voti favorevoli, la risoluzione di iniziativa legislativa della quale, come vi ho raccontato in questi mesi, sono stata relatrice ombra.

Il risultato che abbiamo raggiunto è il frutto del nostro impegno a difesa di centinaia di migliaia di addetti del settore della cultura, dell’arte, dello spettacolo, della musica, del cinema, dell’intrattenimento e della creatività che vivono condizioni di lavoro precarie.

Questo voto quindi in favore degli artisti e dei creativi è un passo in avanti in difesa della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici e della nostra economia culturale.

Con questa legge, diciamo no ai falsi-autonomi, ai salari bassi, alla precarietà, allo sfruttamento e diciamo invece sì agli investimenti in cultura e creatività, alle imprese sane, ai datori che rispettano i diritti dei propri lavoratori e lavoratrici dipendenti e liberi professionisti, a salari minimi ed equi, alla indennità di discontinuità, a diritti certi per i lavoratori e le lavoratrici transfrontaliere.

DIFESI E RAFFORZATI I DIRITTI DI ARTISTI E CREATIVI

Il settore artistico-ricreativo impiega il 3,8 per cento della forza lavoro dell’Ue e rappresenta il 4,4 per cento del Prodotto interno lordo. Eppure tutti questi lavoratori e lavoratrici non sono mai stati adeguatamente tutelati e protetti.

Come sappiamo il settore è caratterizzato da modelli di lavoro atipici, reddito irregolare e minori possibilità di contrattazione collettiva. Solo in Italia ci sono almeno 400mila addetti censiti ma il numero è decisamente più alto. L’arte, la cultura, la creatività sono ricchezza e un patrimonio inestimabile di bellezza e conoscenza.

E se come Progressisti abbiamo difeso i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici di questo importante settore, ancora una volta, le destre ultraconservatrici e populiste hanno detto «no». «No» ad una legge europea che finalmente garantirà adeguati sistemi di sicurezza e protezione sociale.

COSA PREVEDE IL TESTO?

Abbiamo chiesto e ottenuto che gli Stati europei investano di più sul settore artistico-ricreativo. Proprio, in una fase in cui in Italia il ministro della Cultura Sangiuliano propone al ministro dell’Economia Giorgetti di tagliare oltre 50 milioni di euro al settore cinematografico, tradizionalmente uno dei più importanti per il nostro Paese, mettendo a rischio, non solo, le aziende del settore – comprese le cooperative e le realtà imprenditoriali autonome e indipendenti che tengono in piedi il comparto – ma anche i posti di lavoro e gli investimenti europei e internazionali. Equiparate alle altre aziende attive nel cinema, nella musica, nella cultura o nello spettacolo, con questa risoluzione imprese autonome e cooperative avranno diritto a ricevere tutto il sostegno necessario da parte dello Stato.

Il testo, approvato in Plenaria, introduce inoltre il principio della condizionalità sociale, con cui ora né imprese né datori potranno accedere ai fondi comunitari se non rispettano i diritti e le tutele dei propri dipendenti.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE, LEGGE AD HOC PER ARTISTI E CREATIVI

Abbiamo chiesto e ottenuto la richiesta alla Commissione europea di lavorare a una direttiva europea ad hoc sulla Intelligenza Artificiale che già inizia a incidere negativamente su questo settore, come dimostrano i mesi di sciopero negli Stati Uniti da parte di attori, sceneggiatori e autori cinematografici e della produzione televisiva.

Se, da una parte, è indubbio che l’Intelligenza Artificiale già ora rappresenta un valido supporto per molte opere, un uso senza limiti di questo strumento è una concreta minaccia al diritto di autore e alle opere dell’ingegno.