Il 20 ottobre scorso è stata una data molto importante. Si è svolta infatti la presentazione del
mio libro Salario minimo europeo. Il Racconto inedito di una battaglia politica e di un sogno che sembrava impossibile. Ho dedicato metà del mio mandato da europarlamentare alla legge sul salario minimo europeo e ho sentito il bisogno di raccontare un percorso lungo, difficile, ma appassionato. Un percorso che dal giorno in cui sono stata eletta nel 2019 mi ha dato tante soddisfazioni. Il
libro Salario minimo europeo è per l’appunto il racconto di quanto è accaduto in Europa in sede di Commissione Lavoro e Affari Sociali e in generale di Parlamento europeo in una delle fasi storiche e politiche più complesse di questa Legislatura che sta per volgere al termine.
Gli altri approfondimenti di questo numero:
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SALUTE MENTALE SUL LAVORO, L’EUROPA RICONOSCA LA MALATTIA PROFESSIONALE
Il 10 ottobre scorso si è celebrata la Giornata mondiale della
salute mentale. Negli stessi giorni, al Parlamento europeo, sono intervenuta sul tema nel corso di una interrogazione orale alla Commissione Ue, mettendo in evidenza la necessità e l’urgenza di agire per tutelare la salute mentale di milioni di lavoratori e lavoratrici in Europa, e minacciata dai repentini cambiamenti che stanno interessando il mercato del lavoro.
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ARTISTI E CREATIVI, OTTIMO RISULTATO IN COMMISSIONE LAVORO!
Al Parlamento europeo lavoro a una direttiva che dia più tutele, più diritti ai lavoratori e alle lavoratrici del
settore artistico e culturale e garantisca più risorse. In Italia, invece, si preferisce depredare e indebolire il Cinema e la Cultura. Ho già raccontato il mio impegno parlamentare e politico per garantire diritti e tutele forti ai lavoratori e alle lavoratrici del settore artistico-creativo, ma nei giorni scorsi, in Commissione Occupazione e Affari Sociali, abbiamo votato una proposta di legge europea giusta e che artisti e creativi attendono da tempo.
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GIOVANI, DALL’EUROPA PIÙ RISORSE E CERTEZZE PER LE LORO AZIENDE AGRICOLE
Uno dei primi temi di cui mi sono interessata, quando nel 2010 ho iniziato a occuparmi di politiche agricole europee, è stato il
ricambio generazionale. Sono passati tredici anni e posso dire con certezza che, nonostante i milioni di euro investiti, non si è ancora trovato il modo di affrontare i problemi veri che rendono così difficile ai giovani l’accesso al settore. I ragazzi e le ragazze che oggi ambiscono a entrare nel mercato agricolo devono fare i conti con tutta una serie di ostacoli che rende quasi impossibile immaginare un futuro.
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PROTEINE, SÌ ALL’EDITING GENOMICO PER CONCILIARE PRODUZIONE E AMBIENTE
La guerra in Ucraina e gli eventi climatici estremi sono i fattori principali che hanno spinto l’Unione a elaborare una
strategia sulle proteine vegetali. La risoluzione votata in Plenaria dal Parlamento europeo lo scorso 19 ottobre non ha stralciato del tutto ogni riferimento al ricorso alle proteine sintetiche, come invece aveva richiesto la Commissione Agricoltura. Tuttavia, continuo a ritenere fortemente sbagliato rendere, in futuro, le multinazionali proprietarie dei brevetti di ciò che mangiamo. Non solo. La carne sintetica su cui l’Ue ha autorizzato la sperimentazione ma non ancora la commercializzazione, è una minaccia al made in Italy e in generale al modello agricolo europeo che conosciamo, peraltro rappresentando un pericolo per milioni di posti di lavoro.