Un milione di italiani ha scelto di partecipare alle Primarie del Partito Democratico, dopo la sconfitta subìta alle elezioni politiche del 25 settembre scorso e rilanciarne l’azione politica.
PRIMARIE, OCCORRE IL CONTRIBUTO DI TUTTI: RIFORMISTI E PROGRESSISTI
Ho apprezzato la volontà e la serietà con le quali il Partito Democratico si è messo in discussione, tentando di ripartire da ciò che non ha funzionato, per provare a cambiare.
Le mie più sincere congratulazioni vanno al PD che ha ottenuto una prima grande vittoria, quella democratica, che legittima le Primarie stesse e il nuovo segretario. La seconda vittoria è senz’altro quella ottenuta da Elly Schlein, che è riuscita, al di fuori dei circoli, a coagulare attorno al Partito Democratico delusi e astenuti che non avrebbero altrimenti mai votato.
Per questo motivo, credo sia importante una ulteriore riflessione ma soprattutto ripartire dal risultato delle primarie, per lavorare assieme. Abbiamo bisogno delle energie e della forza di tutti, comprese quelle degli amministratori locali. Coloro che ogni giorno si confrontano con i problemi dei cittadini e delle cittadine nei territori.
Il Partito Democratico ha il dovere di fornire loro le soluzioni e le risposte giuste a livello nazionale ed europeo, ponendosi come l‘alternativa politica e partitica credibile, forte e autorevole. Solo concentrando tutti i nostri sforzi in questa direzione saremo in grado di battere alle elezioni le destre e finalmente fornire una visione chiara di futuro dell’Italia e dell’Europa.
Ci sono tante questioni ed emergenze per le quali occorre unità all’interno del Partito Democratico, anche per finalizzare al meglio le ragioni di queste Primarie.
Dal lavoro al sociale, il governo di Giorgia Meloni e la maggioranza ha dimostrato di avere una visione di Italia e di Europa che non ci piace. Che mi vede nettamente contraria, ma soprattutto, preoccupata.
NO AGLI ESTREMISMI
Le destre e il governo Meloni non riescono a fare i conti con gli estremismi. Il pestaggio che si è consumato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze contro due studenti da parte di sei esponenti di Azione studentesca, vicino a Fratelli d’Italia e che si rifanno apertamente ai principi e ai valori del neofascismo, deve tenerci in allerta.
Non vogliamo che casi come questi, che il governo Meloni non ha condannato, inquinino la nostra democrazia ma più in generale il dibattito pubblico e quello politico, soprattutto, quando avviene nelle scuole e tra i giovani.
Per questo credo che sia molto grave il tentativo del ministro dell’Istruzione Valditara di censurare la dirigente scolastica di un altro Liceo di Firenze che con una lettera aperta ai suoi studenti ha adempiuto al proprio ruolo educativo e formativo.
MASSIMO IMPEGNO PER IL LAVORO E IL SOCIALE
Oltre all’estremismo che s’insinua nella vita politica e istituzionale dell’attuale governo, ci sono provvedimenti e proposte economiche e sociali sbagliate. I tagli alla sanità contenuti nella legge di Bilancio, i tagli alla scuola o ancora la mini flat tax. Senza dimenticare la totale inerzia sull’emergenza salariale e la lotta al precariato.
Su questi aspetti, ho molto apprezzato l’impegno assunto dalla neo segretaria, Elly Schlein, che si è espressa chiaramente sulla necessità di introdurre al più presto il salario minimo anche nel nostro Paese, così come sulla necessità di dire basta al precariato e alle tante disuguaglianze economiche e sociali che colpiscono i nostri giovani, le famiglie con i redditi più bassi o monoreddito, le periferie, il Sud e infine le donne. Temi sui quali da anni mi batto al Parlamento europeo!
OBIETTIVO DEL DOPO PRIMARIE: LAVORO E LOTTA AL PRECARIATO
C’è tanto da fare: la direttiva europea ‘salari minimi adeguati’ è entrata in vigore da più di sei mesi eppure il governo Meloni ha fatto sapere che del salario minimo il Paese non ha bisogno, di fatto, escludendo l’attuazione della direttiva che dovrà essere comunque recepita entro i prossimi due anni, per evitare le sanzioni dell’Unione europea.
Sulla direttiva europea ho lavorato a lungo, e la considero da sempre un ottimo strumento legislativo per garantire finalmente salari dignitosi ai nostri giovani, ai tirocinanti e agli stagisti, alle donne e più in generale a tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, che in diversi settori produttivi ed economici sono costretti a percepire finanche cinque euro l’ora.
Sono convinta che il Partito Democratico debba realizzare questa misura sociale, deve farlo contrastando l’idea di lavoro del governo Meloni, fondata sui voucher, sui contratti intermittenti, sulle agevolazioni fiscali ai lavoratori autonomi e ai professionisti che guadagnano bene, che stigmatizza il lavoro povero, ignora il problema dei contratti pirata e dei contratti mai rinnovati, rifiuta una riforma sulla rappresentanza sindacale e immagina che smantellando il reddito di cittadinanza rilancerà l’occupazione nel Paese.
MIGRANTI, NO A INUTILI APPROCCI IDEOLOGICI
In queste ore in cui vi scrivo, la notizia del tragico naufragio di un barcone carico di migranti in fuga da guerre e miseria a pochi chilometri di distanza dalle coste di Cutro, in provincia di Crotone, sta riempiendo tristemente le pagine dei giornali. Impossibile allora non condannare il decreto anti-Ong difeso a spada tratta dal governo Meloni, nonostante in aperto contrasto con il diritto internazionale e l’inviolabile principio di Umanità.
Imporre per legge l’assegnazione di un porto sicuro a centinaia di miglia dal luogo del soccorso in mare alle ONG, significa in sostanza lasciare che donne, uomini e bambini affrontino fino a una settimana di navigazione in più prima di potere toccare la terraferma ed essere assistiti come si deve. Non solo. Di limitare colpevolmente le operazioni di salvataggio nel Mediterraneo Centrale, battuto da diverse rotte in cui operano trafficanti di esseri umani senza scrupoli.
Il decreto anti-ONG è una misura bandiera, dalla chiara impronta ideologica che non sfiora minimamente il problema della gestione dei flussi migratori e che rischia di mettere in pericolo ancora di più i migranti.
RIFORMARE I REGOLAMENTI DI DUBLINO
Ecco allora a mio avviso un’altra battaglia comune, una battaglia che deve tenere unito il Partito Democratico in Italia e in Europa. Le migrazioni infatti sono un’emergenza umana e sociale che riguarda tutta l’Unione. Va affrontata finalmente con proposte realizzabili, ad esempio, un meccanismo di soccorso e salvataggio in mare comune, corridoi umanitari che impediscano ai migranti che fuggono dai conflitti, dalle crisi economiche e sociali o dai regimi di affidarsi ai trafficanti e di morire in mare, norme comuni e chiare sull’accoglienza, i ricollocamenti e i ricongiungimenti familiari, e infine la loro integrazione in Europa.
Il Partito Democratico unito, e intendo le due anime progressista e riformista, hanno il dovere di rilanciare la sinistra per combattere l’ideologia di destra, i sovranismi, i populismi e gli egoismi che rischiano di isolare l’Italia in Europa e renderla sempre meno credibile. Avanti, allora! Solo unendo le forze si vince.