Scuola, frutta, verdura e latte per i bambini: la qualità prima di tutto

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La Commissione europea sta attualmente riesaminando il programma comunitario che sostiene la distribuzione di frutta, verdura, latte e alcuni prodotti lattiero-caseari negli istituti scolastici, dalla scuola materna a quella secondaria. Nell’ambito di questo processo di revisione, ho ritenuto necessario presentare alcuni emendamenti al fine di migliorare la proposta della Commissione.

È sicuramente apprezzabile la volontà di promuove il consumo di prodotti Bio. Questo però non può andare a scapito di altri prodotti di qualità, tra cui molte Dop, Doc e Igp, che rischiano di subire una forte discriminazione.

Scuola, programma Ue frutta, verdure e latte

Il consumo di frutta, verdura e latte freschi nell’Unione Europea non soddisfa le raccomandazioni nutrizionali internazionali. Per contro, il consumo di alimenti trasformati, spesso ad alto contenuto di zuccheri aggiunti, sale, grassi o additivi, è in aumento.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la FAO un’alimentazione scorretta è una delle prime concause della malnutrizione, in difetto o in eccesso. La malnutrizione a sua volta dà origine a malattie cardiovascolari, ictus o tumori.

Per una sana alimentazione dunque è importante puntare al consumo di frutta e di verdura. I grassi non devono superare il 30% del totale apporto calorico. Il consumo degli zuccheri deve rimanere al di sotto del 10% delle calorie totali sia negli adulti sia nei bambini.  Mentre il consumo di sale non deve superare i 5 grammi al giorno. Naturalmente le raccomandazioni nutrizionali internazionali indicano lo sport o più in generale l’attività fisica come fattore imprescindibile per uno stile di vita sano.

Tutti elementi che sono già parte della nostra dieta Mediterranea, riconosciuta Patrimonio immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco.

Il consumo di frutta e verdura nell’Unione europea

Secondo i sondaggi ufficiali dell’UE, un terzo degli europei di età pari o superiore ai 15 anni non consuma quotidianamente frutta e verdura. Ancora più allarmante è il fatto che le cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura raccomandate siano consumate da appena il 12% degli europei.

Poiché le diete giocano un ruolo fondamentale nel nostro stile di vita e determinano la nostra condizione di salute futura, e quindi hanno anche un impatto sul sistema sanitario, è necessario colmare questo divario e insegnare ai bambini fin da piccoli che un elevato consumo di frutta e verdura è la base per una dieta sana e nutriente.

Per questo motivo l’Unione europea è intervenuta per incoraggiare i bambini a seguire una dieta e uno stile di vita sani.

Il programma sostiene la distribuzione di frutta, verdura, latte e alcuni prodotti lattiero-caseari ai bambini e ai ragazzi, dalla scuola materna alla scuola secondaria.

I Paesi dell’UE approvano un elenco di prodotti che contribuiscono a raggiungere l’obiettivo del programma di aiutare i bambini a seguire una dieta sana.

La stagionalità, la varietà, la disponibilità, gli aspetti sanitari e ambientali sono alla base della scelta dei prodotti. I Paesi dell’UE possono incoraggiare prodotti locali, a filiera corta, biologici e a marchio di qualità, se lo desiderano. In generale, non sono ammessi zuccheri, sale, grassi ed edulcoranti aggiunti o aromi artificiali.

Tutelare i prodotti di qualità

La promozione di un’alimentazione consapevole, varia, equilibrata e bilanciata, insieme ad uno stile di vita sano, è un tema delicato e sempre più centrale nella nostra società.

Sono sempre stata dell’avviso che l’equilibrio nutrizionale vada ricercato attraverso il giusto bilanciamento tra cibi diversi consumati nella dieta giornaliera.

Per questo motivo non sono d’accordo con la proposta della Commissione di limitare il programma ai soli prodotti biologici, poiché ne discrimina altri minando, a mio avviso, l’idea di stagionalità e territorialità.

Considero poi fondamentale mantenere la presenza dei prodotti a denominazione geografica e i prodotti con trasformazione minima come yogurt e formaggi, derivati del latte. L’obiettivo da perseguire deve restare quello di escludere gli alimenti ultra trasformati e ad alto contenuto di sale, grassi e additivi aggiunti. E non quello di penalizzare prodotti di eccellenza e qualità riconosciuti in tutto il mondo.

Le mie proposte

Negli emendamenti da me presentati ho ribadito questo aspetto che ritengo fondamentale. Ho inoltre sottolineato che i prodotti distribuiti devono essere freschi. È quindi necessario dare priorità ai prodotti provenienti dai circuiti di approvvigionamento locali, così come dalla vendita diretta e dalle filiere agricole gestite dagli agricoltori, come le organizzazioni di produttori (OP), le cooperative agricole e i mercati locali gestiti dagli agricoltori.

Nel rivedere i capisaldi del programma, la Commissione dovrà prevedere di aumentare la dotazione di bilancio ‘totale per il programma di distribuzione di prodotti ortofrutticoli, latte e prodotti lattiero-caseari nelle scuole’ ed incentivare la piena partecipazione di tutti gli Stati.

Il nostro Paese, per esempio, fatica a concentrare risorse adeguate per assicurare un ‘elevato’ livello di qualità dei prodotti nelle mense. Inoltre, in Italia solo un bambino su due accede ai servizi della mensa a causa della carenza di fondi, assenza di strutture nelle scuole e difformità territoriali.

L’importanza dell’educazione ad una sana alimentazione a scuola

Conoscere il mondo dell’agricoltura ed essere consapevoli del ruolo centrale che svolgono gli agricoltori per la tutela dell’ambiente, del territorio e della biodiversità è un aspetto che è necessario incentivare con opportune iniziative di educazione e promozione che tutti gli Stati dovrebbero opportunamente supportare.

I bambini possono svolgere un ruolo informativo e di sensibilizzazione molto importante verso genitori, parenti e coetanei in materia di dieta alimentare consapevole, varia, equilibrata e sostenibile. A tutto vantaggio del benessere collettivo, della salute e della sostenibilità.

 

Servizio offerto da Daniela Rondinelli, deputata al Parlamento europeo, membro non iscritto. Le opinioni espresse sono di responsabilità esclusiva dell’autore o degli autori e non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo.