La pandemia e la conseguente crisi economica e sociale, hanno causato un aumento delle diseguaglianze, colpendo anche i soggetti che sono riusciti a mantenere il lavoro, ma con condizioni occupazionali e salariali, non adeguate, ossia i lavoratori poveri.
Nel testo si fa esplicito riferimento al salario minimo, richiedendo di rispettare due principi importanti molto dibattuti: il principio di non regressione e l’impossibilità per il datore di lavoro, di dedurre dal salario minimo i costi delle attrezzature.
Vengono esaminate anche le problematiche dei lavoratori delle piattaforme, che saranno oggetto di una proposta legislativa da parte della Commissione europea, nel corso del 2021. Tra gli elementi più interessanti, il fatto di inserire in condizione di piena parità, gli standard sociali rispetto a quelli economici, nel meccanismo del Semestre europeo e la richiesta di conferimento di reali poteri ispettivi all’Autorità europea del lavoro, al fine di contrastare più efficacemente lo sfruttamento professionale.
La questione della povertà lavorativa non va sottovalutata per nessuna ragione, in particolare alla luce delle circostanze attuali, per questo motivo, ho espresso il mio convinto voto favorevole al provvedimento.