L’Unione europea non potrà fare a meno di una rivoluzione in materia di competenze necessarie, per contribuire alla piena realizzazione della transizioni verde e digitale, a seguito della pandemia.
È necessario un modello formativo europeo ambizioso, concreto, monitorabile, che preveda almeno tre condizioni indispensabili: il mutuo riconoscimento delle competenze acquisite e la definizione di condizioni lavorative e salariali dignitose per gli apprendisti, tali da prevenire ogni forma di sfruttamento o dumping, il rilancio dei “Patti Locali per le competenze”, in modo che la formazione si evolva mantenendo un legame forte con le vocazioni e i bisogni dei territori.
L’Agenda per le competenze richiede un’azione collettiva, che mobiliti le imprese, le parti sociali e i portatori di interessi, affinché si impegnino a collaborare, in particolare all’interno degli ecosistemi industriali dell’UE, definendo una strategia chiara per garantire che le competenze diano accesso a posti di lavoro.
Aiuta le persone a sviluppare le proprie competenze nel corso di tutta la vita in un ambiente in cui, l’apprendimento permanente è la norma e fissa obiettivi ambiziosi in materia di sviluppo delle competenze e riqualificazione, da conseguire entro i prossimi cinque anni.
Per tutti questi motivi, ho votato a favore del provvedimento.